IL CIRROSO
(The Cyrouse)
Il miglior messaggio che si possa mettere in una bottiglia
Periodico aperiodico di informazione etilica, direttore, caporedattore, inviato speciale, reporter, fotografo, tipografo, editore, dattilografo, bidello e lavacessi: MAD. I nomi degli altri giornalisti leggeteli in fondo agli articoli. Pensato e stampato in località segretissima ingurgitando fiumi e fiumi di birre medie. Adesso basta, leggete il sito, beoni!!!!!!
Gruppi emergenti: I Longobardeath
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In realtà i Longobardeath (http://www.longobardeath.tk/) sono un gruppo già emerso. Il problema è da dove!
Probabilmente da un piatto di polenta e da un bottiglione di vino rosso (infatti il loro motto è “Polenta e Vin Ross a fan ben ai Oss”).
Un gruppo leggendario, che, nel momento più alto della carriera, ha suonato al secondo compleanno del Cirroso.
Noi abbiamo incontrato e intervistato per voi il cantante Ul Mik... Un vero pazzo scatenato!

In realtà i Longobardeath (http://www.longobardeath.tk/) sono un gruppo già emerso. Il problema è da dove!
Probabilmente da un piatto di polenta e da un bottiglione di vino rosso (infatti il loro motto è “Polenta e Vin Ross a fan ben ai Oss”).
La loro caratteristica principale è di suonare un genere nuovo e all’avanguardia: il Metall Pesant in Dialett Milanes.
Infatti anche durante la nostra intervista, il cantante Ul Mik ha parlato esclusivamente in dialetto, ma noi, visto che il Cirroso è una realtà ormai interregionale, l’abbiamo tradotta in italiano corretto (corretto sambuca, per la precisione... Senza la mosca ma con le zanzare).
Eccola qua!

-Allora, Ul Mik... Voi fate canzoni in dialetto, no?
-Se le chiami canzoni...
-Allora vadavialcü!
-Benissimo! Hai capito perfettamente il nostro stile!
-Iniziamo con la prima domanda: di solito una caratteristica dei gruppi che fanno heavy metal in inglese è che non si capisce un cazzo. Come mai anche se tu invece canti in dialetto non si capisce un cazzo lo stesso?
-Perché siamo ciucchi e biascichiamo! Infatti io voglio fondare l’associazione nazionale per la salvaguardia del tecnico del suono.
-Ma in realtà tu canti in dialetto perché l’inglese non lo sai!
-Ma no... Con l’inglese mi barcameno, col dialetto mi piroscafo!
-E da quanto tempo fai ‘sta roba?
-La longobardanza è una patologia che mi ha colpito nel 1993. Lo facevo ogni tanto per scherzare, ma cantavo in inglese. Solo che tutti mi chiedevano l’Ass de Picch, e allora mi sono deciso a partire con il progetto.
E adesso vedi ad ogni concerto che ovazione di vadavialcü che c’è sempre!
-Ma ti rendi conto che fra i ringraziamenti sul disco hai messo il Cirroso??
-Perché spero sempre nelle grazie del santo protettore degli ubriaconi, che mi protegga quando non sto troppo bene.
-Senti... da sempre il dialetto si associa al vino rosso.
-In realtà preferisco la birra: il vino rosso mi piace, ma dieci anni fa, a una festa del vino, ho detto a un amico “bevo una bottiglia di vino e vomito una volta, poi basta!”... Beh, ho vomitato cinque volte, anche fuori dal finestrino. Per dieci anni non ho più bevuto vino. Poi il vin brulé mi ha riavvicinato a questa sostanza... Diciamo che ho ritrovato lo spirito!
-E con la grappa che rapporto hai?
-La grappa è una sostanza molto simpatica: quella al mirtillo fa bene al pistillo, quella al Barolo allontana lo scolo, quella un po’ secca porta la tipa che te lo lecca.
-Seguendo le nostre abituali abitudini di ciucchi, saltiamo di palo in frasca e torniamo alle domande musicali: perché avete accettato di suonare al compleanno del Cirroso?
-Il Cirroso fin da quando ne ho sentito il nome, mi ha dato una sensazione di familiarità. Poi conoscendo il sito ho potuto ammirare la vostra eleganza artistica.
Quindi dico: viva la sbirricuda e il partito dell’umbrèla (Mangé, bef e fé andé la canèla), di cui noi e voi siamo profeti!
-Dai, parlaci del tuo rapporto con le donne.
-La donna dev’essere apprezzata nella sua totalità. Però molte se avessero al posto del cranio tre “bistecche” (qualcuno la chiama prugna, qualcuno la chiama patata... Non stupitevi se qualcuno la chiama bistecca! N.d.Sam), ci sarebbero tre buchi in più e non sarebbe male! Vogliamo la figa al prezzo del pane! Anzi, scusa, errata corrige: la vogliamo gratis.
-Ma è vero che sei nella scuderia di Lele Mora?
-Verissimo. E’ che ho una storia con la sorella partenopea di Pamela Anderson: tale Carmela Anderson.
-Pensi che vi daranno il disco di platino?
-Sì. In testa!
-Dai, parlaci un po’ di questo disco.
-Ho smesso di fare sport per registrarlo e ora sono conciato da sbatter via, ma ho la birra che mi restituisce le forze!
-Che sport praticavi?
-Per i bicipiti sollevamento di manubri... Per i cazzipiti sollevamento di canèla nella barbisèla. Ma c’è crisi perché la porneria ha insegnato al figame la depilatio violenta. Il problema è questo: una volta la figa pelata sembrava un quadrifoglio. Adesso invece se trovi una figa vintage (viva i film anni ‘70 con la spatola per pavimenti - Gloria Guida will never die) dici “cazzo, esiste ancora!”.
-Mi hanno detto che Van De Sfroos ha suonato indossando la maglietta dei Longobardeath. Quindi è un pazzo ubriaco anche lui?
-Non lo conosco di persona, ma secondo me sì. Mi hanno detto che è contento di aver suonato con la nostra maglia. E ovviamente lo sono anch’io.
-Sei leghista?
-No, te l’ho detto, sono del partito dell’umbrèla. In realtà sono amico di tutti.
-Quindi basta che ti paghino e tu vai a suonare.
-Nessun problema. Basta chi rumpa mia i bal!
-Senti... Noi come nostra abitudine abbiamo trascorso la serata a tazzare e non vi abbiamo cagato di striscio. Che musica fate?
-Mah? Boh? Scrivi CRESPELLI CLITONALI.
-Dopo questa risposta non so davvero più cosa chiederti, quindi ribadisco: vadavialcü!
-Prematurato supercazzola.

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