IL CIRROSO
(The Cyrouse)
Periodicus tazzatorum sive ciuccorum sboccantium
Periodico aperiodico di informazione etilica, direttore, caporedattore, inviato speciale, reporter, fotografo, tipografo, editore, dattilografo, bidello e lavacessi: MAD. I nomi degli altri giornalisti leggeteli in fondo agli articoli. Pensato e stampato in località segretissima ingurgitando fiumi e fiumi di birre medie. Adesso basta, leggete il sito, beoni!!!!!!
Le origini di Barman
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In un bar che già conosciamo (cfr Il Cirroso n. 1-2), un barista che già conosciamo (cfr Il Cirroso n. 1-2)sta per incontrare un nuovo eroe, oltre a quello che già conosciamo (cfr Il Cirroso n. 1-2): è giunta l'ora di svelare le origini del più realistico e verosimile personaggio mai creato... Barman!

Era l’ora dell’aperitivo (le 14.30) e il bieco barista Mario (cfr Il Cirroso n. 1-2) stava allungando la sangria come solo lui sapeva fare (cioè con l’Orzobimbo), quando sentì d’improvviso un rumore come di fanfara dei Bersaglieri alle sue spalle.
Si voltò e si avvide che all’interno del bar erano entrati la guardia di finanza, i NAS, i vigili del fuoco, la banda dell’esercito della salvezza e un no global in evidente stato di intossicazione da gas lacrimogeni.
Il volto di Mario non tradì alcuna emozione, anche per via della paresi dovuta alla solita cazzo di ischemia (cfr Il Cirroso n. 1-2), ma internamente si struggeva, si macerava e gli giravano parecchio le palle.
“Si vurì? Al cès l’è là! Pisé ‘n dal büs!”(*) disse il simpatico barista.
A queste parole, i NAS, essendo carabinieri, si precipitarono immediatamente in strada ad orinare sul primo autobus di passaggio.
Rimasero i finanzieri, che però non trovarono nulla di irregolare… Anzi, non trovarono nulla del tutto, visto che il Mario non aveva mai avuto un registratore di cassa in vita sua ed era evasore totale dal ‘42.
I vigili del fuoco, invece, obiettarono che il bar non era a norma, visto che il Mario gli aveva servito il caffè in una tazzina di eternit (l’astuto barista usava questo escamotage per preparare il caffè una sola volta a settimana e servirlo sempre caldo).
“Questo posto va ristrutturato o smantellato!” urlò il capo dei pompieri, ispettore Grisù “Chernobyl in confronto è una camera iperbarica!”
Il Mario, mentre la squadra usciva per correre a farsi una doccia chimica, rimase choccato per circa 4 secondi, ma subito dopo, gli balenò in testa la possibilità di avverare il suo sogno segreto: frodare l’assicurazione!
Pochi istanti dopo aveva già esposto sulla porta del bar il cartello:
“GRANDE CIMENTO DI RUTTI questa sera! Primo premio: un bacile di sangria!”
Lo stratagemma ebbe immediato successo: giunta la sera, si erano già iscritti ben quattro dodicenni, e aveva già ottenuto il patrocinio della Ruttocola.
Non appena il primo brufoloso ebbe emesso un flebile rigurgitillo in do bemolle, le pareti del fatiscente edificio iniziarono a crollare, anche per via della spinta del potente mortaretto tricchetracche pallone di Maradona sangue di San Gennaro che il Mario aveva strategicamente posizionato nel bacile della sangria.
Tutti e due gli avventori si lanciarono a rotta di fegato all’infuori del locale, ma uno di loro (il no global), ancora stordito dai lacrimogeni e perdipiù ciucco, non fu abbastanza lesto e il locale gli franò addosso, con tutto il suo carico di eternit, bottiglie di amaro del Carabiniere e fusti di birra scaduta che il Mario aveva fottuto ai tedeschi nel ‘44.
Le conseguenze del crollo, mischiate a tutte queste sostanze, furono, ovviamente, le più ovvie: gli alcolici e le particelle di eternit, ormai stabilmente legate all’edificio, si fusero con la pelle marijuanosa del no global e dalle macerie si erse un nuovo e potentissimo supereroe: BARMAN!
L’uomo che aveva i poteri di un bar!
Non appena il Mario lo vide, si precipitò a chiedergli di saldare il conto, ma Barman, che aveva dentro di sé la memoria di tutto quello che era successo nel locale, lo investì con una gettata di caffè bollente.
“Ora la smetterai di allungare la sangria con il succo Billy, maledetto sofisticatore!”
Il Mario cercò di fuggire, ma Barman materializzò con prontezza una moltitudine di cubetti di ghiaccio sotto i piedi del barista, che franò a terra provocandosi la più classica delle rotture di coccige.
“Maledetto, mi hai catturato” disse Mario “Ma non mi interessa: coi soldi dell’assicurazione, il mio avvenire è assicurato!”
“Ma brutto pirla, non l’hai mai pagata, l’assicurazione”. “N..non tutto è perduto. M..mi restano ancora parecchi soldi”, balbettò Mario.
Ma ormai era troppo tardi: Barman aveva già iniziato a emettere suoni e luci da videopoker.

(*)"Cosa volete? Il gabinetto è là. Pisciate nel buco" in tipico dialetto del Mario

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Re: Le origini di Barman
Scritto da Anonimo Beone il 7 Luglio 2009, 10:58

non vedo l'ora di ber.. volevo dire della prossima puntata Smile


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